RECENSIONE | Le avventure di Jacques Papier. Storia vera di un amico immaginario di Michelle Cuevas


Titolo: Le avventure di Jacques Papier. Storia vera di un amico immaginario | Autore: Michelle Cuevas Pagine: 222 p. ill. | Anno edizione: 2016 | Editore: DeAgostini Formato: Rilegato/Ebook 

Buona domenica, Viandanti! Sto scrivendo una recensione dietro l'altra. L'autunno sta proprio arrivando, e io sono più carico che mai. 

A proposito di carica, il test è andato piuttosto bene, ma  aspettiamo a cantar vittoria, che domani ci sarà l'esito finale. E l'ansia mi sta col fiato sul collo. Ma, come ben sapete, la lettura è un ottimo mezzo di distrazione dall'ansia e dai pensieri, perciò ieri mi sono immerso nella lettura de Le avventure di Jacques Papier, finito nello stesso pomeriggio in cui l'ho cominciato. Una lettura leggera ma che, come è accaduto con l'altro libro della stessa autrice - Il fantastico viaggio di Stella - si è rivelato profondo e ricco di insegnamenti nascosti tra le righe.



     



Trama: Da un po' di tempo a questa parte, il piccolo Jacques Papier ha il terribile sospetto che tutti lo odino. Tutti eccetto la sorellina Fleur. A scuola i professori lo iqnorono ogni volta che alza la mano, in cortile i compagni non vogliono mai giocare con lui e a casa i genitori si dimenticano persino di aspettarlo per cena. Ma la verità è ancora più sconvolgente di quanto possa sembrare... perché il piccolo Jacques non è che l'amico immaginario di Fleur! E quando troverà il coraggio di chiedere alla sorellina di recidere i fili della fantasia che li legano, per Jacques inizierà un travolgente, poetico e a tratti esilarante - viaggio alla ricerca di se stesso. Chi è veramente Jacques Papier? Qual è il suo posto nel mondo? 


Alzi la mano chi non ha mai avuto un amico immaginario. 


Già, sfortunatamente durante la mia bellissima infanzia non ho avuto la gioia di poter avere un amico immaginario, sebbene lo desiderassi tantissimo, complici i libri che leggevo e i film che guardavo dove tutti i protagonisti, o almeno la maggior parte, ne avevano uno. 
Fortuna che c'erano i libri. 

"C'è il posto dove si aggirano e pascolano l'anatrocottera, il grandorsicorno, e l'ostripanzé. E il buco nella quercia dove ho conservato il sorriso di Fleur, quello che sa fare con gli occhi invece che con la bocca. Ci sono nascondigli e ritrovigli, e pozzi profondi pieni di segreti.
Sì, come tutti i migliori amici, abbiamo un mondo intero che solo io e lei possiamo vedere."

La storia di Jacques Papier mi ha attratto quindi subito per motivi che ho già esposto sopra, rendendomi ancora una volta partecipe di cosa significa avere un amico immaginario. Quello che però me l'ha fatto amare sono stati altri motivi. Uno di questi è la scrittura della Cuevas: ironica, poetica e di una dolcezza infinita, che però non scade mai nella banalità o nella sua esagerazione, rendendo perciò la storia dolce ma senza essere smielata. 
Il suo stile di scrittura mi rapì già con il suo primo libro che lessi e, come accadde con quello, anche qui la Cuevas ci dimostra quanta maestria ci voglia nello scrivere un libro per ragazzi. Molti pensano sia semplice,  quasi banale, scriverne uno. Basta solo usare un linguaggio più adatto ad un pubblico più giovane et voilà. Purtroppo però si rischia di essere banali, scontati, prevedibili. In questo libro la Cuevas ci palesa invece quanta fantasia e meraviglia ci voglia per scrivere un libro del genere, per affrontare temi forti attraverso un linguaggio estremamente metaforico eppure così delicato e comprensibile. 

"La verità è che è questo che vogliamo tutti: qualcuno che ci conosca in questo modo, che ci capisca. Non parlo di gusti o di taglio di capelli, ma di qualcuno che veda quel che siamo in realtà. Vogliamo tutti trovare la persona che sa chi siamo, realmente, con tutte le nostre stramberie, e che ci accetta così. Vi è mai successo che qualcuno riuscisse davvero a vedervi? Che sapesse cogliere sul serio la parte più profonda di voi, invisibile al resto del mondo?"

Questo libro mi ha commosso, fatto ridere e riflettere. Quello dell'invisibilità è un tema sfortunatamente molto attuale. Viviamo in un'epoca in cui siamo costantemente connessi gli uni con gli altri, eppure spesso agli occhi delle persone che ci circondano non veniamo visti realmente e ci sentiamo, appunto, invisibili e per questo estremamente frustrati e vulnerabili. 

"A dire il vero, cominciavo a pensare che si potrebbe restare sbalorditi da chiunque, se solo ne conoscessimo i lati che nessun altro riesce a vedere. Se potessimo vederli inventare piccole canzoncine; fare facce buffe allo specchio; battere il cinque con una foglia su un albero o fermarsi a osservare un lepidottero verde appeso alla sua piccola tela, o semplicemente essere molto diversi e soli. E ogni tanto piangere la notte. A vederli - vedere come sono davvero - non si potrebbe fare a meno di pensare che ognuno, ciascuno, è sbalorditivo."

Ho amato alla follia Jacques Papier, un personaggio di una ricchezza umana sorprendente e meravigliosa. La sua personalità ironica, a tratti tagliente, di un'innocenza tipica della fanciullezza ma anche della saggezza che caratterizza i bambini: spiazzante e semplicemente magnifica.
Jacques imparerà molto, durante il racconto, di cosa vuol dire essere un non essere. Ma capirà anche quanta sottile sia questa distinzione, quanto poco importi la sostanza quando si tratta di sentimenti umani. Paura, amore, amicizia, accettazione di sé, altruismo, diversità, solitudine. Jacques riconoscerà tutto questo e molto altro durante i suoi "viaggi", arricchendosi - come in ogni viaggio che si rispetti - ogni volta un po' di più rispetto a quando era partito, fino all'epilogo di questa magica e meravigliosa storia che, personalmente, ho trovato magnifico. 

Chi sei tu, dopo che tutto ciò che hai sempre saputo di te stesso è svanito? Chi sei, se non hai nessuno a ricordarti del tuo ruolo, e nessun ricordo da rimpiangere o a tenerti al caldo? Che aspetto avresti se  non ricordassi di aver mai avuto un qualche aspetto? Che forma prenderesti?  Cosa sogneresti la notte se non avessi alcun ricordo? Che note ti resterebbero in mente se non ti ricordassi alcuna canzone? 

Le illustrazioni all'interno del libro sono coerenti con la storia narrata, che vanno a completare l'immagine dei personaggi più bizzarri, laddove un cuore più adulto non arriva a immaginare.
Le avventure di Jacques Papier è un libro di una dolcezza infinita, con un personaggio a cui difficilmente non ci si affezionerà, e nel quale altrettanto difficilmente si tratterranno le lacrime. 

   VOTO:

Ringrazio la DeAgostini per avermi dato l'opportunità di leggerlo.


A presto, Viandanti


8 Commenti

  1. Nemmeno io ho mai avuto un amico immaginario. O meglio, il mio amico immaginario ero sempre io, facevo discorsi tra me e me (e ora si spiegano tante cose). I miei amici erano veri, tutti di carta

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    1. Eh già, a chi lo dici. I discorsi più belli li ho fatti con me stesso.
      Quegli amici sono i migliori. ❤

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  2. Il fantastico viaggio di Stella è qualcosa di meraviglioso. Ora però mi incuriosisce anche questo libro che hai recensito.

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    1. Si, hai proprio ragione. Mi è rimasto nel cuore. Se ti è piaciuto quello, adorerai anche questo .❤

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  3. Ciao, che bello il tuo blog, complimenti!
    La tua recensione mi ha incuriosita, hai ragione, sembrerebbe facile scrivere un libro per ragazzi, ma non lo è, anzi, secondo me è complesso e c'è bisogno di tanta sensibilità da parte dello scrittore. Lo nella mia wish list :-)

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    1. Ciao Chiara! Grazie mille! ❤
      Esatto, ci vuole una sensibilità estrema. Sono contento ti abbia ispirato la lettura, e davvero un romanzo molto carico di emozioni. ❤

      Passo subito dal tuo angolino!

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  4. Avevo intravisto Il fantastico viaggio di Stella e l'avevo inserito in WL, adesso ovviamente tocca anche a questo. Complimenti per il blog, per il tuo stile e per le tue recensioni, ben scritte e ricche di contenuti interessanti!

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    1. Sono entrambi titoli bellissimi! :)
      Grazie mille, gentilissima! ❤

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