RECENSIONE | Il tempo dentro di noi di Stefano Galardini


Titolo: Il tempo dentro di noi | Autore: Stefano Galardini | Pagine: 233 p. Anno edizione: 2017 Editore: Edizioni Convalle Formato: Brossura Prezzo di copertina: 13,50 €


Ansia. Ansia. Ansia. Oggi ho il test d'ammissione all'università e sto per collassare. Chi (soprav)vive con un'ansia patologica sa di cosa parlo.

Ma non siete qui per leggere delle mie elucubrazioni inutili e senza senso sulla mia ansia, ma (credo) per leggere la recensione di questo meraviglioso libro che merita di essere conosciuto e divulgato nel mondo. Perciò, leggetelo e diffondetelo.

     





Trama: Il tempo dentro di noi, il tempo prezioso della nostra crescita. Custodito dalla profonda e intensa amicizia tra Luca e Lidia è la colonna musicale d’eccezione di tutto il romanzo. Il tempo di una vita intera che a volte si dilata fino a sembrare eterno, che segue il ritmo delle emozioni e dei sogni, che scandisce e rende possibile l’evoluzione personale. Un tempo di due amici, un uomo e una donna, che ha il volto di tutti noi. Un tempo universale perché tocca l’intimità e le corde più profonde dell’animo umano.


Devo ammetterlo, ero scettico riguardo questo libro. Gli autori emergenti fanno sempre un po' paura a tutti, no? Approcciarsi alla novità è sempre una scommessa, e questo vale tanto con gli emergenti quanto con gli autori più affermati con i loro romanzi nuovi. Eppure, come è già successo con il primo autore emergente a cui mi sono approcciato, questo libro è stata una bellissima sorpresa.

"È come se... non fossi mai davvero felice di nulla. Come se avessi una corda di violino, qui, nel petto, all'altezza dello sterno che vibra, vibra incessantemente e non mi permette di stare tranquillo in pace in nessun posto. Che mi fa essere irrequieto, nervoso, preda di scatti d'ira tanto furibondi quanto brevi. Solo con te, a volte, nei miei qui e ora con te, smette di vibrare e ho un po' di pace."

Amicizia, morte, perdita, sofferenza, amore, tempo... Sono tutti temi già sentiti, già visti, già letti. Quello che rende unico un libro è il suo autore, il modo in cui esso tratta questi temi. Il modo in cui li esprime, li caratterizza, gli dà il suo personale peso, filtrato dalla sua vita, dal suo essere. 
Stefano Galardini ci regala una storia semplice, ma non per questo banale. Una storia di un'amicizia più forte di qualsiasi altra cosa, una di quelle rare amicizie in cui hai la fortuna di trovare un tuo pezzo mancante della tua anima che si è persa quando sei venuto al mondo, che poche persone riescono a far ricongiungere. Lidia e Luca, i due protagonisti, ce l'hanno fatta. Si sono ritrovati. E, come è giusto che sia, non si sono più separati, in contrapposizione all'inevitabile e rovinoso scorrere del tempo.

"Quello che ancora non aveva compreso, era che l'ostacolo andasse vissuto, ogni progetto rivisto e scardinato momento per momento per adattarlo alla situazione. Non si può sognare per sempre di raggiungere un momento perfetto, ma adattare ciò che del futuro arriva nel presente e trovare il modo di cavarne fuori tutto il buono possibile."

Quello di Galardini è un romanzo intenso, di un'intensità emozionale così forte da essere reale. Perché reale è la storia che ci viene dato conoscere. Una storia nella quale tutti, chi più chi meno, si ritroverà.
RealeÈ questo l'aggettivo che mi verrebbe in mente per descrivere, in una parola, questo intenso romanzo. Reale è l'amicizia che lega i due protagonisti. Reale è il loro rapporto, la loro storia personale. Reali sono gli stessi protagonisti, spogliati da inutili accessori caratteriali per creare personaggi originali, ma ai limiti della verosomiglianza. Personaggi di una capacità umana miserabile e dolorosa, potenti e meravigliosi. Mi sono trovato spesso nei pensieri di Luca e Lidia, li ho trovati come due facce della stessa, sofferente medaglia. L'amicizia che li lega è tangibile, a tratti invidiabile. Li vedremo, durante il romanzo, crescere e maturare; fare gli idioti e diventare comprensibilmente saggi. Seguiremo la loro storia per intero, con una nostalgia che, inevitabilmente, renderemo anche nostra.

Mentì con il cuore leggero, sapendo che non si può essere sempre e spietatamente sinceri con le persone a cui si vuole bene davvero. 

Vorrei soffermarmi un attimo anche sullo stile dell'autore - che io mi sentirei di definire persino scrittore -, perché l'ho trovato di una maturità spiazzante. Uno stile lineare, senza fronzoli barocchi a contornare una scrittura già di per sé perfetta e sublime. Perché non servono paroloni aulici per descrivere la vita, pura e semplice. Galardini utilizza un linguaggio semplice, ma di una ricchezza poetica malinconica che caratterizza gli animi più tormentati e irrequieti. 
C'è infine un filo conduttore che legherà le pagine di questo romanzo: la musica. Una canzone in particolare, All Apologies dei Nirvana che, per chi come me è cresciuto con loro, avvertirà una nostalgia maggiore nella lettura.
Inutile rivelare che le lacrime sono state compagne di viaggio durante la lettura, soprattutto nella parte finale del libro, in uno degli epiloghi più belli mai letti finora.

"Alla fine tra ricordi e rimpianti non c'è una distinzione che sia netta, nel grande circo multiforme che è la vita. Tra i versi di quella terribile, bellissima poesia, c'è solo la vita, un presente continuo fatto di attimi che si tramutano nella storia di qualcuno, episodi da raccontare, da condividere, da nascondere. E non importa davvero che siano rimpianti o bei ricordi, il bagaglio sarà comunque pieno, in proporzione alla durata del viaggio."

Il tempo dentro di noi è quindi un romanzo che va, anzi deve, essere letto. Perché di autori ne è pieno il mondo, di scrittori un po' meno. E Stefano Galardini è, senza alcun dubbio, un meraviglioso scrittore contemporaneo.

*****
Colgo l'occasione per ringraziare di nuovo e immensamente Stefano per avermi dato la possibilità di leggere questo romanzo - di cui, altrimenti, avrei sfortunatamente ignorato l'esistenza - e ovviamente per averci fatto dono di questa bellissima, agrodolce storia.


Stefano Galardini vive tra Genova e Monza. Condivide casa con Niky, gatto da un occhio solo. Sul suo comodino ci sono 90 libri in attesa di essere letti, ma continua comunque imperterrito a comprarne. Ama la musica, meglio se in vinile, a scelta tra rock e rock, con brevi puntate sul blues. Nella vita di ogni giorno si occupa delle persone, lavorando come Operatore Socio Sanitario nel sociale. Ha 32 anni e Il tempo dentro di noi è il suo romanzo d’esordio.
  


VOTO:
 

A presto, Viandanti

2 Commenti

  1. Ciao Midori,
    questa recensione è bella in un modo malinconico. Non so per quale motivo, ma mi ha trasmesso un po' di malinconia.
    I personaggi mi ispirano tantissimo, dato che faccio fatica a trovarne alcuni che mi piacciano, ma in questo caso, da come li hai descritti sembrano davvero essere vicini al lettore.
    Il tema trattato, l'amicizia. Penso di non aver mai letto nulla in cui questo elemento fosse il perno centrale. Non vedo l'ora di vivere la storia di Luca e Lidia in ogni momento, cambiamento e maturazione.
    Da quanto hai detto sullo stile dello scrittore potrebbe fare al caso mio, non disdegno una prosa più complessa ed aulica, ma saper affrontare temi di questa portata con semplicità e senza risultare banale lo rende un libro da leggere sicuramente.

    P.S. Buona fortuna per il test d'ammissione!

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    1. Ciao Martha! <3
      Grazie davvero per il tuo commento, le tue parole mi scaldano sempre il cuore. In effetti è ciò che il romanzo mi ha trasmesso, la malinconia. Ti resta addosso come un cerotto.
      Dovresti proprio dargli una possibilità, merita davvero. Fammi sapere, nel caso, se ti è piaciuto!

      A presto!

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