RECENSIONE | Le cronache di Jaltar di Monica Tomaino

Titolo: Le cronache di Jaltar | Autore: Monica Tomaino | Pagine: 312 p. | Anno edizione: 2019 | Editore: Bookabook | Formato: Brossura/Ebook | Prezzo di copertina: 18,00 € (Brossura)


Buongiorno Viandanti e buon lunedì! Come avete passato il weekend? Il mio è trascorso molto tranquillamente in compagnia dei libri. Sono infatti riuscito a terminare qualche manga e il romanzo di cui vi andrò a parlare oggi, omaggio della casa editrice che ringrazio ancora. Romanzo che, sfortunatamente, ha deluso parecchio le mie aspettative. Se volete sapere perché non vi resta che continuare a leggere!


     



Trama: Shyren, Derek e Vashy sono amici da tutta la vita, ma le loro strade sono destinate a separarsi. Dovranno partire dal piccolo villaggio di Harp per unirsi alle Corporazioni e apprendere rispettivamente le arti degli incantatori, dei combattenti e dei guaritori. L'equilibrio del regno di Jaltar, però, sta cambiando. La Corporazione degli Incantatori è stata bandita, e sempre più uomini vengono inviati dal re Wraster a compiere misteriose missioni, dalle quali non fanno ritorno. Prima di lasciare per sempre il suo villaggio, Shyren incontra Ewencaal, un'eterea creatura che la mette in guardia dal terribile pericolo che si sta abbattendo sul regno: la Regina delle Ombre si sta risvegliando.


Nutrivo forti aspettative riguardo questo libro. La stessa autrice ha detto di essersi ispirata a Dungeons&Dragons, un RPG da tavolo famoso in tutto il mondo e che ha accompagnato parecchi di noi nerd durante la loro adolescenza - e a volte anche oltre -. Potete capire dunque il motivo delle mie alte aspettative.  Purtroppo però, come spesso accade, queste sono state azzardate. Ma capiamo perché.

Partendo dalla trama, viene naturale aspettarsi un fantasy di stampo tradizionale, il che è vero. Troviamo infatti tutti gli elementi tipici di questo genere: magia, complotti, razze - che brutto termine - diverse che si combattono fra loro, e via dicendo. Come ho detto prima, la stessa autrice dice di essere partita a scrivere questo libro come una campagna di D&D, il che viene notato ampiamente per chi ha familiarità con questo gioco. Troviamo infatti tre protagonisti che corrispondono - più o meno - alle razze e alle classi presenti nel gioco: un guaritore, un incantatore e un guerriero. Tutti e tre condividono qui la medesima "razza", quella umana, ma incontreremo altri personaggi che apparterranno anche ad altre. Ma mi fermo qui per non fare spoiler. 
La storia vede i tre giovani protagonisti allontanarsi dal loro villaggio natio per essere spediti nelle rispettive corporazioni e iniziare così la loro nuova vita. Ma un susseguirsi di strani eventi li costringerà a credere che qualcosa di malvagio stia accadendo...

«Mi chiamo Ewencaal, come te sono una figlia della natura. La mia gente ha bisogno del tuo aiuto, il male si sta diffondendo.»

Ecco, la trama è più o meno questa, volutamente sintetica per non fare spolier. Il problema è proprio qui: la trama è fin troppo semplice e questo rende il libro lento e troppo introduttivo. Sarebbe infatti un buon inizio per una duologia o una trilogia, ma per ora con le informazioni che possiedo non posso saperlo con certezza, perciò la mia analisi si basa come se fosse un volume autoconclusivo.
Come ho scritto sopra, la storia procede davvero troppo lentamente, non aspettatevi quindi colpi di scena mozzafiato o epici combattimenti, ma un susseguirsi di quotidianità dei tre protagonisti nelle loro rispettive corporazioni. Almeno per due di loro. C'è infatti una protagonista - quella che mi è piaciuta un po' di più rispetto agli altri due - che affronterà un percorso un po' diverso, ma sfortunatamente viene dato poco spazio a questo personaggio, se non qualche capitolo alla fine del libro.

Passando quindi ai personaggi, posso dire con sincerità che non mi sono piaciuti particolarmente. I protagonisti li ho trovati spesso troppo stereotipati: il guerriero abile e forte, ma con un'intelligenza emotiva di un opossum che si finge morto; la guaritrice insicura e impacciata; e infine l'incantatrice scaltra, talentuosa e che dovrà puntualmente salvare il mondo. I personaggi secondari non sono troppo da meno, alcuni mi sono piaciuti, ma non mi sono affezionato a nessuno di loro. Credo che il motivo sia stata la quantità dei personaggi, essi sono infatti - personalmente - troppo numerosi, tanto che spesso risultavano confusionari i dialoghi, e dovevo rileggerli per capire chi stesse parlando e immaginarlo. Le descrizioni sono infatti spesso troppo approssimative, sia dei personaggi che dei luoghi e ambienti. Inserire troppi personaggi in un solo libro è rischioso, si rischia infatti di mal caratterizzare tutti quanti e dar loro poco spazio, che è ciò che è successo in questo libro. Se fosse l'inizio di una saga, questo aspetto potrebbe essere risolto con i successivi volumi ma, come ho detto prima, non sapendo se lo sia, non posso basarmi su supposizioni.

L'ultima cosa che mi sento di dire su questo romanzo è riguardo lo stile di scrittura dell'autrice. Purtroppo anche qui non l'ho trovato così piacevole. La sintassi risulta troppo spesso quasi forzata, con periodi che a volte mi hanno fatto venire l'orticaria, ma nonostante tutto è molto scorrevole, su questo non posso dire nulla. Essendo però l'esordio letterario dell'autrice è comprensibile.
Ho trovato lo stile troppo asciutto, tanto che non ho provato particolari emozioni durante la lettura, cosa che non mi ha permesso di entrare in empatia con i personaggi.  

Insomma, come esordio letterario non è per nulla male, tutt'altro. Sicuramente la scrittura è ancora acerba, ma non per questo malvagia. Se vi piacciono fantasy tradizionali, ve lo consiglio, sperando per voi che questo sia solo un'introduzione ad una saga più completa.


 VOTO:


A presto, Viandanti


0 Commenti