RECENSIONE | VOX di Christina Dalcher

Titolo: VOX | Autore: Christina Dalcher | Pagine: 416 p. | Anno edizione: 2018 | Editore: Nord | Formato: Rilegato/ebook | Prezzo di copertina: 19,00 € (Rilegato)


Buongiorno Viandanti! Notato qualcosa di diverso? Vi piace la nuova grafica? [Dite di sì, ci ho lavorato parecchio] 
Avevo bisogno di far prendere un po' d'aria al blog, e come si suol dire ai blog piace cambiare. O era alle scale? Vabbè, insomma, avete capito.

Finalmente riesco a scrivere una nuova recensione, dopo essermi trascinato dietro per settimane, senza concludere nulla, Sulla strada, ho portato avanti una nuova lettura che si è rivelata molto più soddisfacente della precedente.
Avevo adocchiato questo libro già l'anno scorso, senza però aver fretta di leggerlo. In realtà all'inizio non pensavo nemmeno di leggerlo, ma la curiosità è salita dopo alcune recensioni lette, e quando è stato proposto in un gruppo di lettura a cui ho aderito, l'occasione era perfetta. E quindi, mi sarà piaciuto? Non vi resta che continuare a leggere.


     



Trama: Jean McClellan è diventata una donna di poche parole. Ma non per sua scelta. Può pronunciarne solo cento al giorno, non una di più. Anche sua figlia di sei anni porta il braccialetto conta parole, e le è proibito imparare a leggere e a scrivere. Perché, con il nuovo governo al potere, in America è cambiato tutto. Jean è solo una dei milioni di donne che, oltre alla voce, hanno dovuto rinunciare al passaporto, al conto in banca, al lavoro. Ma è l'unica che ora ha la possibilità di ribellarsi. Per se stessa, per sua figlia, per tutte le donne. Limite di 100 parole raggiunto.


Ci sono storie che devono essere raccontate. Perché le storie, le parole, sono un mezzo potentissimo di attacco, di difesa, di tutela. Le parole plasmano il mondo, lo rendono reale e tangibile.
La capacità di comunicare attraverso un linguaggio verbale è la peculiarità dell'essere umano. Cosa succederebbe, dunque, se questa facoltà venisse messa - in questo caso letteralmente - a tacere? Come ci comporteremmo se le nostre parole, la nostra essenza, diventasse illegale?

Adesso le mie letture si limitano ai manifesti pubblicitari dell'ultima bevanda energizzante, alla lista degli ingredienti sulla bottiglia del ketchup, alle istruzioni di lavaggio sulle etichette dei vestiti. Non candeggiare. Davvero. 

Siamo negli Stati Uniti, dove un partito cristiano estremamente fondamentalista ha preso pieno potere salendo al governo. Le sue linee guida sono terrificanti, cominciando dall'installazione di un braccialetto che consente alle donne di poter pronunciare solamente cento parole al giorno. Ma questo è solo la punta dell'iceberg di un governo che ha forti somiglianze con le dittature che hanno visto protagonista il Novecento, e che molti non hanno avuto la fortunata di leggere solamente nei libri di storia.

Alla centunesima parola, ricevi una scossa leggera. Solo una piccola scarica, che non fa danni. Un avvertimento. La percepisci, ma non fa male.

Come credo sia risaputo, il distopico non è un genere che prediligo, tutt'altro. Mi sono però avvicinato a questo libro con un'ottica differente, quella della curiosità. La trama è molto interessante, e volevo capire come l'autrice avrebbe elaborato la complessa trama delle dittature fondamentaliste. E in parte ci è riuscita. La storia procede lineare, quasi in modo naturale - non che lo sia, ovviamente -, mostrandoci come sia assurdamente semplice arrivare a creare un mondo che mai avremmo potuto immaginare accadesse. Non se lo aspettavano i tedeschi, così come non se lo aspettavano gli italiani, i cinesi, i coreani... Si inizia da un pensiero, da una piccola manifestazione, da una pulce nell'orecchio. Cose piccole, a cui nessuno dà importanza. Ce ne si accorge solo quando ormai è troppo tardi.

In questo l'autrice è stata personalmente molto brava a esporlo in maniera efficace. Questo libro mi ha fatto arrabbiare. E tanto. Ma fortunatamente - come dovrebbe fare ogni libro - mi ha fatto anche riflettere. 

Puoi portare via molte cose ad una persona: soldi, lavoro, stimoli intellettuali. Puoi anche portagli via la voce senza intaccare la sua essenza più profonda. Ma, se le impedisci di sentirsi parte di un gruppo, se le togli lo spirito di squadra, le cose cambiano. 

Un punto "a sfavore" è invece forse la scrittura, troppo cinematografica per i miei gusti, come spesso accade con i distopici. La scrittura è frammentata, spezzata, ma comunque lineare. Lo stile della Dalcher non mi è affatto dispiaciuto, anzi l'ho trovato paradossalmente poetico in alcuni momenti. Forse dovuto alla sua abilità di linguista, l'autrice riesce a plasmare le parole in maniera efficace e diretta, senza perdersi in inutili fronzoli. 

Molto spesso viene utilizzato un linguaggio un po' scurrile, ma questo, almeno personalmente, non mi ha infastidito. Al contrario, l'ho trovato coerente con il clima del romanzo: stiamo parlando di un regime dispotico, nel quale i sentimenti di rabbia sono pressoché comprensibili.
Ho apprezzato invece il finale, non scontato e soprattutto non alla "e vissero per sempre felici e contenti". Evito di dire altro per non cadere in spoiler. Posso però dire che l'ho apprezzato, è stato un finale riuscito e coerente, forse un tantino frettoloso, ma credo sia stato voluto. La fine di questa storia è solo all'inizio. Questa è una storia che non può e non deve finire. Bisogna continuare a lottare per la propria libertà, anche quando tutto ci appare naturale e scontato.

 VOTO:

A presto, Viandanti

11 Commenti

  1. Ciao Midori!
    carina la grafica.
    Aspettavo questa recensione e mi è piaciuta molto.
    Il concept su cui si basa, quello di imporre un limite di 100 parole alle donne, oltre le quali riceveranno una scossa elettrica, rappresenta in pieno la negazione della libertà d'espressione. Quale modo migliore per mettere a tacere delle minoranze che togliere loro la parola nel vero senso del termine? Trovo che sia davvero inquietante e terribile e per questo mi piacciono i distopici. Mi permettono di riflettere su alcuni aspetti e restrizioni che se esistessero realmente a questi livelli farebbero crollare la società e quando ne vedo degli esempi nella realtà attuale ci rifletto più di prima pensando a dove potrebbero portarci.
    Mi piace molto il modo in cui è strutturato questo libro, con questo regime dittatoriale che parte da un piccolo particolare insignificante e sono felice di sapere che l'autrice è riuscita a rendere bene l'idea.
    Peccato per la scrittura, spero che ci si possa passare sopra. E per quanto riguarda il linguaggio scurrile, valuterò appena lo leggerò, capisco cosa intendi quando dici che è in linea con la situazione ed esprime la rabbia, ma vedrò che effetto avrà su di me.
    A presto!

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    1. Ciao Martha!
      Grazie per i complimenti, sei sempre gentilissima. Concordo su tutto quello che hai scritto e aspetto un tuo parere sul libro!

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  2. La grafica nuova mi piace un sacco! ♥
    Il libro ce l'ho in WL, ma ieri l'ho subdolamente fatto comprare a mia sorella, dato che la trama le era piaciuta, così prima o poi me lo faccio prestare xD

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    1. Grazie!
      Ahahaha, è una strategia che vorrei adottare anche io, se solo avessi parenti che leggono! XD
      Aspetto il tuo parere!

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  3. Ciao Midori, questo romanzo l'ho adocchiato dall'uscita. Non credo di averne mai sentito parlare in maniera completamente negativa, però non mi aspetto un romanzo senza difetti. Ad ogni modo, sicuramente prima o poi gli darò una chance!

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    1. Qui in Italia nemmeno io, sai? Ma su Goodreads e su blog inglesi le critiche non sono entusiasmanti.
      Fammi sapere poi cosa ne pensi!

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  4. Io ho adorato questo romanzo. Ero titubante perché se ne parlava davvero troppo, ma la colpa è stata di un'amica che mi ha spinto a provarlo. Non lo aveva letto, ma mi conosce bene e sa cosa consigliarmi.
    Finale frettoloso a parte, io ho trovato realistica ed agghiacciante la storia. Ci ho visto la società attuale prendere appena più in là la china da seguire. Basta davvero un attimo ed i maschi, bianchi, frustrati e non sempre giovani, al potere ci sono già e le folle di ebeti li seguono.
    Che la scrittrice sia una linguista e dunque sappia di cosa stia parlando è un valore aggiunto.
    Per me è stata una delle migliori letture degli ultimi mesi.

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    1. Ps: la grafica è da sogno ed invidio le tue doti!

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    2. Sicuramente è una lettura molto interessante, come hai detto tu non è - sfortunatamente - molto distante da alcune realtà contemporanee.

      Ti ringrazio per i complimenti! ❤️

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  5. Ciaoooo, la grafica mi piace moltissimo!
    Questo romanzo mi attira molto ma allo stesso tempo non trovo il momento giusto per avvicinarmi alla lettura, un po' come per "Il racconto dell'Ancella".

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    1. Nessuna fretta! Ogni libro ha il suo momento, vedrai che prima o poi arriverà anche il suo turno! :)

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