RECENSIONE | Eleanor Oliphant sta benissimo di Gail Honeyman

Titolo: Eleanor Oliphant sta benissimo | Autore: Gail Honeyman | Pagine: 352 p. | Anno edizione: 2018 | Editore: Garzanti | Formato: Rilegato/Ebook | Prezzo di copertina: 17,90 


Buon venerdì, Viandanti! Come state?
E quindi siamo davvero al primo giugno, eh? Ditemi che è uno scherzo. Ditemi che l'estate non sta davvero arrivando. Piuttosto, parlando di cose ben più piacevoli che della stagione infernale in procinto di arrivare, oggi posso finalmente parlarvi di questo stupendo romanzo. Una storia che mi ha commosso e fatto male, scritta splendidamente e con protagonista un personaggio tanto eccentrico quanto meraviglioso. Credo non abbia nemmeno bisogno di presentazioni, in quanto ne ha parlato praticamente chiunque e tutti ne sono rimasti entusiasti. E devo ammettere che, all'inizio, quando ne sentivo parlare così tanto, credevo fosse il solito caso editoriale dell'anno pompato e deludente. Ma qui, invece, è proprio il caso di dire che non si può - e non si deve - giudicare un libro dalla copertina.


     



Trama: Mi chiamo Eleanor Oliphant e sto bene, anzi: benissimo.
Non bado agli altri. So che spesso mi fissano, sussurrano, girano la testa quando passo. Forse è perché io dico sempre quello che penso. Ma io sorrido, perché sto bene così. Ho quasi trent’anni e da nove lavoro nello stesso ufficio. In pausa pranzo faccio le parole crociate, la mia passione. Poi torno alla mia scrivania e mi prendo cura di Polly, la mia piantina: lei ha bisogno di me, e io non ho bisogno di nient’altro. Perché da sola sto bene. 
Solo il mercoledì mi inquieta, perché è il giorno in cui arriva la telefonata dalla prigione. Da mia madre. Dopo, quando chiudo la chiamata, mi accorgo di sfiorare la cicatrice che ho sul volto e ogni cosa mi sembra diversa. Ma non dura molto, perché io non lo permetto.
E se me lo chiedete, infatti, io sto bene. Anzi, benissimo.
O così credevo, fino a oggi.
Perché oggi è successa una cosa nuova. Qualcuno mi ha rivolto un gesto gentile. Il primo della mia vita.
E questo ha cambiato ogni cosa. D’improvviso, ho scoperto che il mondo segue delle regole che non conosco. Che gli altri non hanno le mie stesse paure, e non cercano a ogni istante di dimenticare il passato.
Forse il «tutto» che credevo di avere è precisamente tutto ciò che mi manca. E forse è ora di imparare davvero a stare bene.
Anzi: benissimo.


Ci sono quei libri che ti entrano così dentro che fanno male. Quelle storie che sembrano parlare direttamente a te, della tua vita, delle tue paure, incertezze e insicurezze. Dove ci sono pagine che sono come una lametta affilata che passa sulle cicatrici che ti porti dentro, in cui trovi quelle frasi che sembrano siano state scritte per te da sempre, solo in attesa di essere lette. Ecco, questo romanzo è stato uno di quei libri. 

Quella di Eleanor è una storia di sofferenza, di una sofferenza così profonda, radicata e oscura che ti risucchia dall'interno. Una sofferenza vivida, materiale, tangibile, che diventa parte di te, del tuo essere in quanto tale. Una storia in cui non tutti, però, possono ritrovarsi. Questo infatti non è un libro da leggere per passare il tempo, per scoprire chi è l'assassino o viaggiare per altri mondi. Questa è una storia che va vissuta - o rivissuta - sulla propria pelle, e questo può accadere solo a chi questo tipo di sofferenza l'ha avuta, sopportata, affrontata - e combattuta - e ne è uscito vivo. Qualcuno che, come dice la stessa Eleanor, è sopravvissuto. 

Ai giorni nostri la solitudine è il nuovo cancro, una cosa vergognosa e imbarazzante, così spaventosa che non si osa nominarla: gli altri non vogliono sentire pronunciare questa parola ad alta voce per timore di esserne contagiati a loro volta, o che ciò possa indurre il destino a infliggere loro il medesimo errore. 

Eleanor è un personaggio magistralmente costruito, di una ricchezza umana destabilizzante e dolorosa. Una persona a tratti infantile, irritante e ingenua, ma dotata di una sensibilità, intelligenza e ironia tipica di chi ha vissuto tanto dolore e ne è uscito vivo, non senza qualche cicatrice. 

Gli animali, gli uccelli e gli insetti ci impartiscono insegnamenti molto utili. Se sono incerta sulle azioni da intraprendere, penso: "Che cosa farebbe un furetto?" oppure: "Come reagirebbe una salamandra in questa situazione?". Invariabilmente trovo la risposta giusta. 

L'autrice ha costruito un personaggio dolorosamente vero, quasi che sembra essere lì, vicino a te, a raccontarti la storia della sua vita, come due vecchi amici. E infatti impareremo a conoscerla proprio come si fa con un amico, a piccole dosi, con costanza e pazienza. Ma, soprattutto, con amore e comprensione. Perché la solitudine è una condizione familiare a tutti, la depressione fortunatamente un po' meno. 

Quando il silenzio e la solitudine gravano su di me e attorno a me, schiacciandomi, incidendomi come ghiaccio, talvolta ho bisogno di parlare ad alta voce, se non altro per dimostrare a me stessa di essere viva. 

C'è dolore in questo romanzo. Ce n'è tanto. C'è il dolore della perdita, il dolore della solitudine, che ti attanaglia lo stomaco quando vai a dormire e ti ritrovi da solo con te stesso - una presenza poco lieta per alcune persone; e c'è il dolore dell'amore di una madre. Un amore spesso complesso e più doloroso di qualsiasi altra cosa. Perché, al contrario di ciò che comunemente si pensa, l'amore incondizionato di una madre non è istintivo. Eleanor ce ne ha dato prova, ma per alcune persone questa prova è solo un altro esempio. 

Data l'evidenza e la mia esperienza, non riuscivo a credere che la mamma fosse mai stata una di quelle donne e avesse mai potuto desiderare tanto intensamente un figlio. Come risultò poi, avevo ragione.

Gail Honeyman ha fatto un ottimo lavoro, scritto un romanzo doloroso ma non banale, creato un personaggio di una fragilità del tutto umana in cui molti si ritroveranno. Non c'è però presenza dei soliti cliché, dei soliti luoghi comuni in cui si cade quando si trattano certi argomenti. E c'è la vita, in questo romanzo. Quella voglia di risalire che puoi fare solo dopo aver toccato il fondo. E lei, Eleanor, come altre persone, il fondo l'ha toccato, e ci è rimasta per tanto, troppo tempo. Ora sta bene, anzi, benissimo. E noi non possiamo far altro che prendere ispirazione da lei. 


  VOTO:

A presto, Viandanti






11 Commenti

  1. La meraviglia di questa recensione. Penso non ci siano parole per dirti quanto tu mi abbia commossa <3

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    1. E tu fai commuovere me con le tue, di parole. Grazie grazie grazie. <3 Ma molto del merito è del libro.

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    2. Che il libro abbia un gran merito è fuor di dubbio, ma ho letto recensioni in cui l'essenza di questa storia non traspare. Come detto: un libro non per tutti!

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  2. Quanto mi è piaciuto??

    Bella recensione ^^

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    1. Avevo letto la tua recensione poco prima di leggerlo. :)

      Grazie! <3

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  3. Una recensione dove c’è tanto cuore, un cuore che si è riconosciuto nelle parole stampate.
    Il romanzo lo leggerò a breve, i complimenti invece devo farteli subito!

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    1. Grazie mille per il complimento. :) Vedrai che te ne innamorerai!

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  4. Recensione a dir poco stupenda. Se il libro non era ancora in wish list adesso ci è entrato senza dubbi. grazie.

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    1. Ma grazie a te! <3 Fidati, sarà un ottimo acquisto!

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  5. E nulla, questo romanzo l'ho snobbato, senza nemmeno sapere il perchè. Forse perchè ho visto troppe volte la copertina sui social, forse perchè non sono stata abbastanza attenta. Ma hai scritto una recensione profonda, sentita, così mi sono fermata un secondo e penso di dover tornare sui miei passi. So che non lo leggerò subito, ma lo prenderò in serissima considerazione. Grazie

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    1. Ti capisco benissimo, anche io all'inizio avevo fatto il tuo stesso errore di snobbarlo. Ma la recensione di Laura (La Libridinosa) mi ha fatto cambiare idea. Fidati, non ti deludera. Aspetterò il tuo pensiero al riguardo!
      Grazie a te ❤

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