CINERECENSIONE | Le ragazze del centralino


Cavalco anche io l'onda dei post femministi di oggi, parlandovi di una serie tv che sto adorando e che ha il girl powaaa. Una storia reale, di donne che cercano di sopravvivere, ma soprattutto di vivere, in un mondo dove il loro ruolo è chiuso in strette gabbie mentali.



La serie è ambientata nella Madrid del 1928 e racconta le vicende di quattro donne di diversa provenienza: Lidia, Carlota, Ángeles e María Inmaculada detta Marga, che vengono assunte come operatrici per la Compagnia dei Telefoni, prima grande compagnia telefonica nazionale. Ognuna di loro si confronta con le difficoltà relative alle proprie vicissitudini familiari ed al proprio passato, per affermare la propria indipendenza ed emanciparsi in una Spagna in cui i diritti delle donne sono ben lungi dall'essere riconosciuti sia dall'ordinamento giuridico che dalla società.

Risultati immagini per le ragazze del centralino recensioniPaillettes, piume, lustrini, collane di perle, balli scatenati e sfarzosi cappelli. È questa la prima immagine che ci viene in mente quando proviamo a immaginare com'erano gli anni '20 del Novecento. Ma non tutto era luccicante come le paillettes a quell'epoca. Non tutto filava liscio come un buon bicchiere di gialle bollicine. Erano anni duri, soprattutto per le donne, soprattutto per le donne emancipate, non consoni allo stereotipo di donna madre, figlia, moglie, casalinga, dedita a casa e marito...


"Nel 1928 le donne erano praticamente viste come degli accessori da mettere in mostra quando si va fuori, oggetti incapaci di prendere una decisione. La vita non era facile per nessuno, ma soprattutto per una donna. Per una donna nel 1928 la libertà sembrava qualcosa di impossibile da ottenere, perché per la società noi donne eravamo solo delle casalinghe, delle madri, delle mogli… Non avevamo il diritto di avere sogni o ambizioni. Per costruirsi un futuro molte donne dovevano scontrarsi, scontrarsi con regole di una società maschilista e retrograda. Alla fine tutte noi, ricche o povere, volevamo la stessa cosa: essere libere. E se avessimo dovuto infrangere la legge eravamo pronte a farlo, a prescindere dalle conseguenze. Solo chi lotta per i propri sogni può realizzarli."


Omosessualità, affido, tradimenti, padri padroni, ex ingombranti e amori non corrisposti sono tutti ingredienti che fanno di questa serie tv un piccolo gioiello del panorama web seriale internazionale.
Una storia di donne e di emancipazione femminile, in un mondo governato dal maschilismo e dal patriarcato, dove la figura della donna non deve essere un rilievo, ma fare solo da sfondo.
Cinque donne, cinque storie diverse, come lo sono le loro personalità. Ognuna diversa dall'altra, ma tutte accomunate da una grande amicizia, spesso incrinata, ma mai spezzata.
La loro caratterizzazione è costruita in modo tale da essere reale, senza edulcoranti inutili e sentimentalismi di turno. Certo, non manca la componente amorosa, ma quest'ultima è un dipinto realista, spogliato da ampollosi stereotipi e luoghi comuni. L'amore qui viene trattato come è realmente: amaro e doloroso, ma anche meraviglioso e passionale; universale e non influenzato da etichette corporee.

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Ho amato tutte e cinque le protagoniste, in particolare Lidia. Una donna cinica e dolorosamente pragmatica, determinata e forte, temprata da una vita difficile contro la quale si è costruita una dura e fredda corazza. Un personaggio ricco e complesso, di un fascino mozzafiato, merito dell'interpretazione magistrale di Blanca Suárez.


"Nonostante quello che sostengono le suffragette, questo è un mondo che appartiene agli uomini."


Il lavoro nella compagnia telefonica è più di un semplice lavoro per le protagoniste.  Indossare le cuffie e infilare cavi nel centralino sarà, per ognuna di loro, il primo passo per emanciparsi, senza essere più degli ornamenti, senza essere più uno stereotipo.

Immagine correlataLa serie presenta alcuni elementi tipici della telenovela spagnola: un amore impossibile, inganni e tradimenti, colpi di scena e drammi come se non ci fosse un domani. Ma c'è molto di più in questa serie. Avvincente e reale, gli elementi romantici e drammatici risultano uno sfondo al tema principale dell'emancipazione e dell'indipendenza.
Ma parliamo un attimo dei costumi. Sono magnifici, splendidamente fedeli. Il trucco, la fotografia e la scenografia meritano una lode. Immergersi negli anni '20 non risulterà affatto difficile con questa serie.

Insomma, una serie tv ricca e sfaccettata, che consiglio a chiunque di vedere, soprattutto agli amanti del mistery, del period drama e del romance. Ma che, fidatevi, toccherà chiunque la guardi.

VOTO:

Trovate le prime due stagioni su Netflix, ma è in procinto di uscire la terza, che non vedo l'ora di guardare.

Bene, ora vado a farmi la maratona della seconda stagione di Jessica Jones, un'altra serie col girl powaaa, uscita proprio oggi. Coincidenza?

A presto, miei amati Viandanti.

Midori

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