RECENSIONE IN ANTEPRIMA | Il circo della vita di Nicolas Antona e Nina Jacqmin


Titolo: Il circo della vita | Autore: Nicolas Antona e Nina Jacqmin | Pagine: 80 p. | Anno edizione: 2019 | Editore: Tunué | Formato: Cartonato a colori | Prezzo di copertina: 16,00 €


Buongiorno Viandanti! Scusate la poca presenza qui sul blog, la mini vacanza a Firenze mi ha estraniato dal mondo, virtuale e non, ma mi ha dato la carica necessaria per affrontare i mesi a venire - o almeno spero. Ieri ho di nuovo saltato il mer... è mercoledì, non per dimenticanza ma per mancanza di materiale, diciamo così. Di aggiornamenti di lettura non ne avevo molti da fare, se non che ho terminato giusto l'altro ieri un manga. Per il resto non è cambiato molto. Ma non siamo qui per parlare di questo, bensì di un meravoglioso graphic novel edito dalla Tunué - da oggi in tutte le librerie - e che mi ha lacerato l'anima. Una storia commovente e deliziosa e con dei disegni magnifici. Volete saperne di più? Non vi resta che continuare e leggere!


     



Trama: Nella Francia dei primi anni ’60 Louis è un bambino sovrappeso, con gravi problemi di vista, che cresce in un orfanotrofio gesuita. I suoi problemi non lo favoriscono per l’adozione, i compagni si allontanano uno dopo l’altro mentre lui rimane lì fino alla maggiore età. Solo e senza amici, Louis è il capro espiatorio di tutti. Gli unici bei momenti che conosce sono quelli che passa nel circo Marcos, che si stabilisce in un terreno abbandonato della città. Sotto il tendone tutto gli sorride, la vita è luminosa, è felice; e poi c’è Clara, la bellissima domatrice di elefanti. Clara diventa la sua confidente, la sua amica, la sua amante. Insieme passeranno giorni felici e spensierati: Louis scoprirà così l’importanza dell’affetto, la fiducia, il calore di un sorriso, la felicità di un bacio. Il circo della vita è una storia d’amore, sul tempo che passa e sulla bellezza dell’aver qualcuno con cui vivere questi bellissimi momenti.


Quello del graphic novel è un mondo spesso troppo frainteso. Pensato per un pubblico d'élite, nel migliore dei casi, o per lettori di serie B, nel peggiore. Quello che non si comprende appieno dei graphic novel è la loro profondità. Utilizzano un linguaggio assai diverso dalla prosa, eppure ugualmente potente e, a volte, persino di più. Le immagini possono raccontare tanto. In una tavola grafica possiamo trovare quello che potremmo racchiudere in un intero romanzo. Il graphic novel si avvale della scrittura tanto quanto dell'utilizzo delle immagini. E queste immagini possono avere un impatto enorme sul lettore. L'utilizzo dei colori, delle forme, dei diversi stili di disegno e persino i contorni mandano messaggi, andando così a creare un'opera di enorme valore artistico e visivo. E sono proprio questi utilizzi che mi hanno fatto innamorare di questo albo. Niente è lasciato al caso, ogni particolare è stato studiato attentamente. I colori utilizzati sono spesso colori spenti, freddi, con un ampio utilizzo di marroni e grigi, dando così risalto a quei dettagli di colore diverso che colpiscono subito l'occhio del lettore.
L'utilizzo di questi colori sono coerenti con la storia narrata, che ci catapulta nella Francia degli anni '60, quasi come se stessimo guardando un film in bianco e nero.

Che cos’è l’amore se non condividere emozioni e sogni?

Il circo della vita è una storia d'amore, di perdita e di ritrovamenti. Durante tutta la durata della lettura si viene accompagnati da una sensazione di malinconica nostalgia, una sottile filigrana di pacatezza e mestizia.
L'amore può assumere forme diverse e spesso inaspettate, e questo graphic novel ce ne dà l'ennesima prova. I due protagonisti si troveranno, si perderanno e si ricongiungeranno, in un cerchio di gioie e dolori che chiamiamo vita.

La vita è fatta di tappe... la più dolce è l'amore. La più difficile, la separazione. La più dolorosa, gli addii. La più bella, ritrovarsi. 

Inutile dire che ho amato questo graphic novel. Mi ha commosso fino allo struggimento e mi ha fatto innamorare.
Il circo della vita è un piccolo capolavoro che va conosciuto e amato, e tenuto come un dono prezioso, da rileggere ogni qual volta vogliamo ricordarci di cosa significhi amare e perdere; di cosa è fatta la vita e di come, per essere felici, basti davvero poco.

 VOTO:

A presto, Viandanti

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