RECENSIONE | Il piccolo Caronte di Sergio Algozzino e Deborah Allo


Titolo: Il piccolo Caronte | Autore: Sergio Algozzino, Deborah Allo Pagine: 144 p. | Anno edizione: 2017 Editore: Tunué Formato: Brossura | Prezzo di copertina: 16,90 € 


Buon sabato, Viandanti! Le graphic novel fanno da padrone nel blog in questi giorni. A voi piacciono? Come ho già avuto modo di dire e farvi vedere, io adoro i libri illustrati e le graphic novel, perciò quando ho la possibilità di averne una tra le mani la divoro. E infatti negli ultimi due giorni, vittima di un momentaneo blocco del lettore, o meglio, "blocco del lettore che non sa cosa leggere" ho divorato due graphic novel ricevute dalla Tunué, che ringrazio ancora.
Questa in particolare l'ho semplicemente amata in ogni parte. Va bene, basta, vi lascio alla recensione.

      




Trama: Caronte sparisce improvvisamente. 
A riempire il suo posto lasciato vacante, e assumere la funzione di traghettatore di anime viene chiamato il piccolo Mono, che non ha per niente voglia di sostituire il padre e assumersi una tale responsabilità. 
Caronte ha fatto la storia, ma Mono sarà all'altezza del suo compito? 
Riuscirà alla fine a traghettare la prima anima? 


Non è mai semplice parlare di temi delicati come vita e morte, eppure questo piccolo gioiello ci è riuscito. 

"Più sto qui, più l'umanità mi sembra irrimediabilmente persa."

Mono è un bambino come gli altri, se non fosse che abita in quel mondo che noi definiamo aldilà. Inferno, purgatorio, paradiso, valhalla... sono solo nomi che gli esseri umani hanno dato per rendere reale quel posto, per avere la sicurezza che esso esista.
Mono è il figlio di Caronte, il traghettatore di anime, lo psicopompo, colui che ci accompagnerà una volta terminata la nostra esistenza terrena. Insomma, su di lui grava una enorme responsabilità. E un giorno scompare. Ma non sarà tanto la scomparsa di quest'ultimo il tema centrale di questa graphic novel, quanto il viaggio preparatorio che Mono dovrà intraprendere per diventare il nuovo traghettatore. Un viaggio alla ricerca di se stesso ma anche di ciò che compone il mondo, sia il nostro che il suo. Anche se questa differenza è più labile di quanto si possa immaginare... 





Ho adorato tutto di questa graphic novel. I disegni sono meravigliosi, alcuni mozzafiato. Certo, lo stile di disegno va a gusto personale, ma è oggettivamente un'opera degna di grande valore artistico. L'utilizzo dei colori non è mai banale, ma minuziosamente scelto e coerente con il momento della storia e il luogo dove si ambienta. Il tratto non è ben delineato ma lasciato un po' grezzo, uno stile che personalmente adoro. 

Durante il suo viaggio Mono incontrerà diversi personaggi che lo aiuteranno a capire il suo ruolo, il perché sia così essenziale all'equilibrio del mondo. Imparerà ad accettarlo, non senza qualche rimostranza, e a comprenderlo. E comprenderà anche che non tutto è bianco o nero, che vita e morte sono solo due aspetti di un sistema molto più grande e molto più complesso di quanto si possa immaginare. 
In questa graphic novel vengono trattati moltissimi temi delicati e rischiosi, come la religione, la vita, la morte, il ruolo di entrambi e l'accettazione di ciò che, per quanto doloroso sia, non si può cambiare. Tutto questo e molto altro viene trattato con un linguaggio semplice ma estremamente delicato, che pur trattando temi complessi non scade nel solito trito e ritrito che viene proposto quando si affrontano queste tematiche
C'è tanta filosofia in quest'opera, ma questa viene alleggerita dall'ironia e la simpatia di Mono, attraverso le sue continue e taglienti battutine. 

"Il mio scopo non è soltanto portarli dall'altra lato della riva. Il mio ruolo è quello di fargli capire che in un modo o nell'altro hanno fatto parte e continueranno a fare parte del flusso dell'esistenza in cui la vita è soltanto uno dei passaggi."

Ho amato tutti i personaggi, in modo particolare Mono, con la semplicità che lo caratterizza, quella semplicità spiazzante che solo i bambini riescono a mostrare; le Moire, ognuna diversa dalle altre due eppure complementari e magnifiche; e in ultimo, ma non per importanza, ho trovato Momo, il cugino di Mono, di un particolare fascino che mi ha catturato.
Non ci sono personaggi superflui, ognuno dà alla storia - e a Mono - qualcosa. 

Nonostante la copertina e il titolo possano ingannare, questa graphic novel è un piccolo capolavoro che tratta di temi importanti e che ci fa riflettere sul senso della vita, della crescita e della morte. Un piccolo gioiellino che non può e non deve essere snobbato, ma che anzi deve essere letto e amato. Perciò correte a recuperarlo! 



 VOTO:

A presto, Viandanti

4 Commenti

  1. Davvero davvero interessante! Recensione splendida!
    Difficile non innamorarsi di un personaggio cosi innocente, ma dotato di una profonda coscienza di se e del mondo che lo circonda... ❤️

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  2. Ciao Midori,
    non ho mai letto una graphic novel e non ne ho nemmeno mai sentito il bisogno o la curiosità, perché il formato non mi ha mai presa più di tanto, mi perdo a guardare i disegni e non mi trovo più con le finestre di dialogo, è troppo tutto assieme. Preferisco i libri in cui leggo ad immagino gli avvenimenti.
    Mi rendo conto di perdere delle perle artistiche non da poco, ma va proprio conto le mie capacità.
    E dopo tutto questo preambolo mi contraddico comunque dicendo che "Il Piccolo Caronte" mi intriga molto, soprattutto per le tematiche trattate viste dagli occhi di un bambino. Quindi ci sei riuscito, mi hai fatta incuriosire!

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    1. Ciao carissima! ❤
      I preamboli sono sempre graditi. Per le graphic novel ti capisco, sono un mezzo di comunicazione molto differente dai romanzi in prosa, e come tutto va a gusto personale.
      Sono felicissimo ti abbia incuriosito, è davvero una bellissima opera. Nel caso lo leggerai, mi aspetto un tuo parere! 😊

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