RECENSIONE | Le ragazze non hanno paura di Alessandro Q. Ferrari

Buon pomeriggio, Viandanti. Come state? Lo so, sono stato poco presente qui sul blog negli ultimi tempi, ma quel progetto di cui vi ho già accennato è quasi al termine e sono molto preso...
Ma ciancio alle bande, volevo parlarvi di questo libro che mi ha tenuto compagnia per diversi giorni, inviatomi gentilmente dalla DeA Planeta Libri e che ho apprezzato molto.


Titolo: Le ragazze non hanno paura
AutoreAlessandro Q. Ferrari
Pagine297 p.
Prezzo di copertina: 14,90 €
Formatorilegato
Anno edizione: 2018
Editore: DeA Planeta Libri

Trama: Se dovesse scegliere un superpotere, Mario Brivio non avrebbe dubbi: l'invisibilità. Sarebbe il modo migliore per attraversare inosservato i corridoi del Boccaccio, lontano dagli sguardi del Bistecca e degli altri bulli della scuola. L'alternativa è quella a cui pensa sua mamma: spedirlo a trascorrere l'estate a casa della zia, a Castelnero, un paesino del Piemonte ai piedi delle montagne dove non conosce nessuno. Ma l'estate per un ragazzo di tredici anni - persino per uno apparentemente senza speranza come lui - è una stagione piena di magia, ed è proprio lì, tra boschi, torrenti e vecchi ponti di legno, che Mario incontra Tata. Tata, la ragazza più bella che abbia mai visto; Tata, la compagna di giornate trascorse a intagliare tronchi, costruire armi, e ad assaporare l'intensità di sentimenti fino ad allora sconosciuti. Insieme a lei, Mario diventa per la prima volta parte di un gruppo. O meglio, di una banda. Una banda di sole ragazze: Tata, Jo e Inca. Fino alla notte della tragedia. La notte in cui l'estate finisce e comincia un nero inverno, che ognuno di loro dovrà affrontare da solo. Un viaggio dentro un bosco fitto di paure, al termine del quale Mario e la sua banda si ritroveranno, mano nella mano, non più bambini.


Avevo un sacco di aspettative su questo romanzo. La trama mi ricordava molto Stand by me e forse questo ha incentivato le mie già alte aspettative. Ammetto che non è stata una lettura che mi ha colpito a pieno, almeno all'inizio. Gli avvenimenti sono pochi, ma ricchi di un significato nascosto tra le righe. Significati che si possono scorgere solo tornando ad essere ragazzini, con le paure e le speranze tipiche di quell'età difficile quanto meravigliosa: l'adolescenza.

"I bulli esistono, ma potete sconfiggerli. Non dimenticatelo, nemmeno quando i bulli siete voi."

Quattro amici, o forse dovrei dire amiche, perché in questo romanzo la componente predominante è quella femminile - sebbene il protagonista sia un ragazzo. Un'amicizia nata in vacanza e destinata a rimanere per tutta la vita, un'amicizia forte e indissolubile che nascerà in fretta e che cambierà completamente la vita di questi ragazzi.

“Mi ero ubriacato di brutto. Ce l'avevo fatta. Faceva uno schifo del diavolo e ogni singola cellula del mio corpo mi odiava, ma ero finalmente diventato grande.”

Come ho già detto, l'inizio parte un po' lento, ma questi sono pareri personali, non oggettivi. La storia che viene raccontata, in prima persona, dallo stesso Mario, è una storia di vita e di morte, di dolore e perdita; ma anche di amicizia, di amore e di crescita. Una crescita dolorosa, come lo sono tutte le trasformazioni, soprattutto quelle del passaggio fra fanciullezza ed età adulta.

“Facemmo un giuramento. Tutte le bande dovevano farlo, era praticamente una regola.”

I personaggi sono meravigliosi, di una ricchezza umana spiazzante e così reali da ricordarci noi stessi o le persone che hanno attraversato, per più o meno tempo, le nostre vite di ragazzini. Personaggi che troviamo tutti noi familiari: ragazzini sognatori e un po' ribelli, una madre apprensiva e con le paure tipiche delle madri e una nonna scolpita dalla saggezza del tempo.

"Lo sai come si fa a non dimenticare? [...] Non si dimentica e basta, nemmeno quando non hai voglia e non ti ricordi, nemmeno quando dimentichi puoi dimenticare, capisci?"

Lo stile di Alessandro è di un realismo magico, capace di scrivere emozioni senza esprimerle apertamente, ma fartele provare sulla pelle come lame di un rasoio: dolorose e reali. Le descrizioni degli ambienti sono però un po' scarne, ma coerenti con il testo e la storia, all'apparenza semplice ma profondamente vera e reale.
Non voglio svelarvi nulla, perché è una storia da assaporare lentamente e dolorosamente in solitudine, nella nostra camera, in compagnia delle nostre emozioni. Una storia a tratti malinconica e dolorosa, come una giornata di un freddo inverno dove non puoi entrare in casa a scaldarti, ma solo restare lì, in mezzo alla neve, paralizzato e infreddolito, perché devi dar prova della tua resistenza alla banda di cui vuoi entrare a far parte.

"Il mondo non è di nessuno lo sapevi? Io ne sono sicura. Eppure, proprio per questo, credo che possiamo prendercelo noi e farci quello che vogliamo, basta che sia qualcosa di BELLO. Lei avrebbe saputo cosa farci, lo so. Ma tocca a noi, Mario. Noi siamo vivi. Credici. Io ci credo."

Un romanzo carico, intenso e non banale, da leggere e lasciarsi emozionare.

VOTO:


Colgo l'occasione per ringraziare di nuovo a DeA Planeta Libri che mi ha dato la possibilità di leggere questo bellissimo romanzo.

A presto, Viandanti.


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