RECENSIONE | "Chiamami con il tuo nome" di André Aciman


Posso dirvi di essere un po' emozionato nello scrivere questo post? Non tanto per il libro di cui vi andrò a parlare (cioè anche, ma ne parliamo tra poco) ma perché questo è il primissimo post che scrivo su questo nuovo blog. Ma non voglio dilungarmi troppo su queste futili elucubrazioni, perciò cominciamo con la recensione di questo meraviglioso libro.


     Titolo: Chiamami col tuo nome
Autore: André Aciman
Pagine: 271 p.
Anno edizione: 2017
Editore: Guanda
Formato: brossura/tascabile/ebook
Prezzo di copertina: 17,00 

Trama: Vent'anni fa, un’estate in Riviera. Una di quelle estati che segnano la vita per sempre. Elio ha diciassette anni, e per lui sono appena iniziate le vacanze nella splendida villa di famiglia nel Ponente ligure. Figlio di un brillante professore universitario, musicista sensibile, decisamente colto per la sua età, Elio aspetta come ogni anno «l’ospite dell’estate, l’ennesima scocciatura»: uno studente in arrivo da New York per lavorare alla sua tesi di post dottorato. Ma Oliver, il giovane americano, subito conquista tutti con la sua bellezza e i modi disinvolti, quasi sfacciati. Anche Elio ne è irretito. I due ragazzi condividono conversazioni appassionate su libri e film, discussioni sulle loro comuni origini ebraiche, e poi nuotate mattutine, partite a tennis, corse in bici e passeggiate in paese. E tra loro nasce un desiderio inesorabile quanto inatteso, fatto di ossessione e paura, di scaltra dissimulazione e slanci ingenui, vissuto fino in fondo, dalla sofferenza all'estasi. La scoperta di quei giorni estivi e sospesi in Riviera e di un’afosa notte romana è quella, irripetibile, di un’intimità totale, assoluta. Perché l’intensità, la forza di quell'esperienza, l’autenticità di quei sentimenti sono destinate a rimanere insuperate. Chiamami col tuo nome è la storia di un paradiso scoperto e già perduto, una meditazione proustiana sul tempo e sul desiderio, una lunga lettera d’amore, un’invocazione, una domanda che resta aperta per gli anni a venire, finché Elio e Oliver si ritroveranno, un giorno, a cercare parole per dire l’indicibile, per confessare, prima di tutto a se stessi, che «questa cosa che quasi non fu mai ancora ci tenta».



Avrei dovuto scrivere questa recensione giorni fa, quando ho terminato il libro, ma non riuscivo a parlarne... Avete presente quella sensazione di quando finite un libro che vi scava all'interno così profondamente che dovete riprendervi come da un incidente dopo averlo finito? Ecco, con questo libro è successo esattamente così. 

"Suonerò qualunque cosa per te finché non mi dirai di smettere, finché non sarà ora di pranzo, finché non mi verrà via la pelle dai polpastrelli, strato dopo strato, perché mi piace fare qualcosa per te, farò tutto quello che vorrai, devi soltanto dirmelo, mi sei piaciuto fin dal primo giorno e, perfino quando riceverò gelo in cambio delle mie rinnovate offerte di amicizia, non dimenticherò mai che ci siamo detti queste cose e che non è poi così difficile ritrovare l'estate dopo una tormenta di neve."

Chiamami con il tuo nome è uno di quei libri che ti fanno male; che ti atterriscono, ti fanno provare un dolore reale, crudo e viscerale. Perché questo libro racconta la vita di tutti noi, indipendentemente dalla storia d'amore che rappresenta. 
La storia d'amore fra Elio e Oliver è una storia d'amore universale, in cui chiunque, più profondamente o meno, può ritrovarsi. Perché non è una storia d'amore, questa, ma una storia che parla di amore. Di un amore reale, viscerale, carnale, metafisico e struggente; ma anche meraviglioso e capace di trasportarti in luoghi che mai avresti pensato di poter raggiungere. Un amore doloroso e vivo, pulsante. 

Molti mi dissero che avrei pianto, leggendo il libro. In realtà non ho pianto, se non qualche lacrima qua e là, ma ho provato un dolore immenso. Un dolore che mi ha riempito il corpo e poi me l'ha svuotato completamente, facendomi rimanere completamente inerme. 

"E dunque lui era la mia casa? Tu sei il mio ritorno a casa. Quando sono con te e insieme stiamo bene, ecco, non voglio altro. Grazie a te mi piace ciò che sono, ciò che divento quando sei con me, Oliver. Se esiste una verità al mondo, è quando sono con te che la scopro."

André Aciman, attraverso il lungo e meraviglioso monologo di Elio, ci racconta l'esperienza umana più familiare, meravigliosa e dolorosa di tutte: quella amorosa; ma spogliata da luoghi comuni e concezioni perlacee che si ritrovano in romanzi che trattano questo di questo tema. André Aciman ti mette di fronte ad un amore tanto crudo quanto vero. Un amore platonico e carnale, passionale e rispettato, vittima dell'eterna lotta fra ragione e sentimento. 

Lo stile di André Aciman è di una raffinatezza poetica sottile e stupefacente, di una ricchezza stilistica capace di imprimerti le emozioni e le sensazioni sulla pelle e nelle ossa, così vividamente da essere dolorose. Un linguaggio riccamente metaforico e allusivo, ma anche crudo e grezzo. 
Questa ricchezza di metafore e analogie non sono pesanti, ma anzi essenziali per trasmettere così vividamente ciò che l'autore vuole comunicare. 

«Scemenze. Ti ho voluto dal primo giorno. È solo che sono stato più bravo di te a nasconderlo.»

I personaggi protagonisti li ho amati, soprattutto Elio, in cui mi sono ritrovato tanto, a volte così tanto da essere quasi lui, provando le sue stesse emozioni, perplessità e turbamenti. 
Entrambi i personaggi, e molti dei secondari, li ho trovati meravigliosamente umani. Non c'è spazio per la finzione qui, perché quella che ci viene raccontata è una storia reale e con personaggi altrettanto reali e familiari. 

«Sei l'unica persona a cui vorrei dire addio quando morirò, perché solo allora questa cosa che chiamo vita avrà un senso. E se dovessi venire a sapere che sei morto, la mia vita così come la conosco e il me stesso che adesso sta parlando con te smetterebbero di esistere.»

Chiamami con il tuo nome è un romanzo che deve essere letto da chiunque. Solo un consiglio, però, prima che vi accingiate a leggerlo: abbiate la consapevolezza giusta nel leggerlo, perché vi farà male. Credetemi. 


A presto, Viandanti

2 Commenti

  1. Sarà una delle mie letture di giugno. Perché giugno? Perché a maggio sono piena fin sopra i capelli! Ho anche scoperto che a giugno l'autore sarà nella mia zona per un festival letterario, quindi non vedo l'ora di scoprire questo romanzo di cui tutti stanno parlando benissimo! Complimenti a te per la recensione e in bocca al lupo per questa nuova avventura ;)

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  2. Che fortuna! Aspetterò un tuo fedele resoconto allora! :)
    Fidati, è un romanzo favoloso. Te ne innamorerai.
    Grazie mille per il complimento, è un onore riceverlo da parte tua.

    Un bacio

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