Autunno | Capitolo 2


Arrivata a casa posai il cappotto, chiusi la porta, accesi le candele e riempii la vasca. Con della musica blues di sottofondo, mi infilai presto nel suo abbraccio caldo. Avevo i nervi tesi, era un periodo stressante. Il lavoro procedeva bene. A volte quasi troppo bene. Ma dopo la morte dei miei genitori, avvenuta quasi un anno fa, proprio in questo periodo dell'anno, il lavoro era diventato l’unica cosa che mi faceva andare avanti. A parte Nonna, ovvio.

Morirono entrambi in un incidente stradale, vittime di un camionista che aveva decisamente bevuto troppo e che ebbe la brillante idea di mettersi alla guida la sera tardi. Stavano tornando da un viaggio di lavoro in Thailandia. Hanno sempre amato viaggiare, al contrario di me.
Mi chiamò la polizia poco dopo l’accaduto, io ero appena uscita dal negozio. Il telefono squillò e una voce estranea e fredda, senza troppi giri di parole, mi disse che i miei genitori erano morti in un incidente d'auto. Lasciai cadere il cellulare, insieme al mondo che fino ad allora conoscevo. Ci furono dei secondi interminabili di silenzio, dopodiché lacrime pesanti cominciarono a scendermi sul viso, senza che me ne accorgessi. Rimasi lì, a piangere, per un tempo che mi sembrò interminabile.
Tre giorni dopo ci fu il funerale. Non so dove trovai la forza di organizzarlo, ma credo che se non ci fosse stata mia nonna ad aiutarmi, non ce l’avrei mai fatta. Mi era rimasta solo lei ormai.
È sempre stata una donna forte, come quelle piante che tanto amava, che nascevano nei posti più improbabili e che, nonostante le intemperie e le difficoltà, rimanevano ancorate alla terra, pronte a rinascere nel caso qualcuno le avesse strappate.

Uscii dalla vasca, mi coprii con un asciugamano e mi guardai allo specchio. I capelli biondo cenere erano raccolti nella solita anonima coda di cavallo, il viso stanco aggiungeva qualche anno alla mia reale età. Non sono mai stata un’amante del sole e delle stagioni estive, come suggerisce la mia carnagione quasi cerea. Preferisco le stagioni invernali, il freddo pungente e le piacevoli conseguenze che esso porta, come una calda coperta, una tazza di tè fumante, l’odore di terra umida...
Credo che mia nonna non abbia influito solo nella mia vita professionale, ma anche in quella sociale: sono una persona schietta e solitaria, che ama stare per conto suo, eppure non ne soffro. Ho avuto delle relazioni, sia con uomini che con donne, ma nessuna di queste è durata più di un anno. Sono volubile e complicata, amo i miei spazi, e tendo all'allontanamento quando vedo che questi vengono  minati. Qualche settimana fa, però, ho conosciuto una persona, la quale sembrerebbe un'eccezione a questa regola. Si chiama Hannah, l'ho conosciuta una sera nel bar dove mi rifugio spesso dopo il lavoro, La tana del coniglio. Un nome eccentrico, che è il motivo per il quale, la prima volta, decisi di entrare. Il nome non era per niente fuori luogo: all'interno sembrava davvero di stare  nella tana di un coniglio, forse dovuto anche al fatto che si trovasse in un seminterrato e che non fosse perfettamente visibile dalla strada. Al suo interno, i muri di mattoni a vista, le travi di legno e la luce soffusa riuscivano a creare, perfino di giorno, un ambiente caldo e confortevole. I clienti erano quasi tutti abituali, e lo capii dal fatto che fossi in grado di riconoscerli quasi tutti quando, dopo qualche settimana che ormai lo frequentavo, entravo la sera dopo il lavoro. 

2 Commenti

  1. Che triste questa parte!
    È bellissimo vedere come Nonna sia sempre presente nella vita della protagonista e soprattutto nei momenti più difficili. Inoltre apprezzo molto tutti i paragoni tra Nonna e le piante, davvero azzeccati.
    Questo bar poi..."La Tana del Coniglio"... mi incuriosisce molto.
    Che peccato che al momento tu non trovi l'ispirazione. È davvero un bel racconto.
    Fammi sapere quando dovesse venirti un'idea favolosa per la continuazione. So che succederà e mi aspetto grandi cose. Complimenti, davvero!

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    1. Non è sempre tutto rose e fiori, doptutto!

      Ti ringrazio infinitamente per il tuo commento, è sempre gratificante riceverne. <3 Speriamo torni presto, perché la voglia c'è, manca solo l'ispirazione giusta.

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