RECENSIONE | Oliver, il gatto che salvò il Natale di Sheila Norton



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Titolo: Oliver, il gatto che salvò il Natale
AutoreSheila Norton
Pagine: 281
Formato: ebook/rilegato
Editore: Newton Compton Editori
Prezzo di copertina: 10,00 €

Trama: Oliver è il tipico gatto di casa: pigro, diffidente e che ama dormire al calduccio di un camino (o di un termosifone). La sua vita procede placida e tranquilla finché un giorno un incendio distrugge il pub in cui vive con il proprietario, nonché suo amato padrone, George, proprio durante il periodo natalizio. Durante l'incendio Oliver, spaventato, istintivamente corre via, ritrovandosi in un bosco. Qui verrà trovato da un giovane e gentile umano, il quale se ne prenderà cura finché il pub non verrà sistemato.
Oliver si troverà quindi a imparare a conoscere la gente del villaggio in cui vive, scoprendone personalità e problemi, alla quale Oliver deciderà di dare una mano... o meglio, una zampa.
Un racconto magico, dolce e divertente, capace di scaldare il cuore dei lettori anche durante l'inverno più freddo. 
Sì, sì, lo so, Natale è passato da un pezzo, ma il mio ritardo nel leggerlo non ha comunque influito sulla lettura. Certo, sicuramente l'atmosfera natalizia avrebbe aiutato molto, ma vi assicuro che è godibilissimo anche a gennaio e senza neve.

Il romanzo comincia con Oliver che racconta la sua storia ad un micetto di cui si scoprirà l'identità (per nulla scontata) solo a fine romanzo. Il modo in cui Oliver racconta è leggero, a tratti divertente e malinconico, sopratutto quando racconta della sua infanzia  (dove ammetto che mi sono quasi commosso, ma io ho la lacrima facile, quindi non faccio testo).

"Quando crescerai e diventerai un gatto adulto scoprirai che il modo migliore per gestire una situazione stressante è tirarsi fuori dai guai in fretta e mettersi a dormire. Mi è capitato di sentire degli umani che “non riuscivano a dormire”, pare che succeda quando sono preoccupati per qualcosa. Per fortuna tale condizione è sconosciuta alla comunità felina."

Il libro è narrato in prima persona dallo stesso Oliver, questo fa sì che ci si immedesimi nel gatto in maniera completa. I pensieri e i comportamenti di Oliver sono estremamente azzeccati e divertenti (per chi legge da umano, naturalmente), frutto dell'amore e la passione che l'autrice nutre verso il genere felino.
Oliver è un gatto speciale, caratterizzato da una forte personalità quasi umana, ma migliorata come solo un gatto potrebbe fare, che riesce a farsi amare da tutti quanti, persino da chi ha perso la fiducia nell'amore e negli altri.
Il modo in cui aiuta ad affrontare i problemi della comunità dovuti all'incendio è a tratti quasi surreale, ma dopotutto stiamo parlando di un gatto, cosa potevamo aspettarci?

"Non c’è niente di strano nel fatto che noi gatti siamo in grado di comprendere gli umani. Sono loro che non riescono a capire noi, questo è il vero peccato."

Ho adorato le riflessioni di Oliver nei confronti di alcuni comportamenti umani, che spesso trovava incomprensibili e poco furbi.

"Non concedevo facilmente la mia fiducia agli umani, soprattutto se maschi e bizzarri – ma questa è un’altra storia. Stavolta non avevo molta scelta e presi una decisione rapida. Visto che se ne stava lì a fischiettare, probabilmente non era di cattivo umore: avevo notato in precedenza che gli umani fischiettano quando sono allegri."

L'autrice ha svolto un lavoro magnifico nel riuscire a vedere il mondo attraverso quelli di un gatto. È una storia di una dolcezza infinita, che gli amanti dei gatti ameranno, perché si troveranno a sorridere per i comportamenti e i pensieri di Oliver, che rispecchiano quelli di quasi ogni gatto che ha deciso di farci dono della sua presenza nella nostra vita.

"Sì, forse pensi che fossi un po’ cresciutello per questo genere di cose, ma noi gatti non siamo mai troppo grandi per le scatole di cartone."

Un romanzo capace di far amare (se è possibile) ancor di più i gatti, da leggere tutto d'un fiato sotto una calda coperta durante il periodo natalizio, magari con del candido manto nevoso fuori dalla finestra. E ovviamente una tazza di tè bollente.

Consigliato? Assolutamente sì.


VOTO:

A presto, Viandanti

Midori

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